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RISCALDAMENTO BIOGAS

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GUIDA UTILE
A cura di:Domenico Ielo

Riscaldamento biogas: come funziona e quali sono i costi

Il biogas è tra le fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia elettrica e calorica rinnovabile. Ma cos’è esattamente il biogas? Con questo termine si intende una miscela di vari tipi di gas, per la maggior parte metano, prodotto dalla naturale fermentazione batterica in assenza di ossigeno dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrefazione o letame.

Come e perché sfruttare il biogas?

Il biogas possiede naturalmente un alto potere calorifico e può dunque essere convertito in elettricità e calore. Il residuo della fermentazione è il digestato, un materiale liquido, completamente inodore e ad altissimo valore agronomico, con caratteristiche migliorative rispetto al materiale di partenza.

 

Il motivo per cui si tratta di una fonte da sfruttare è semplice: il biogas è indicato dall’U.E. tra le fonti energetiche rinnovabili non fossili che possono garantire, oltre che autonomia energetica, anche la riduzione dell’inquinamento atmosferico e dell’effetto serra.

A cosa servono gli impianti per il biogas?

Per poter essere trasformato in energia, il biogas deve essere captato e accumulato in strutture appositamente costruite per bruciarlo in sicurezza. Esistono tecnologie che utilizzano batteri in “fermentatori” per produrre biogas, calore e digestato. Il biogas viene quindi convertito in energia elettrica tramite un cogeneratore, che, con motori e turbine a vapore, trasforma energia meccanica in energia termica.

 

Questo metodo di creazione energetica si chiama cogenerazione: un sistema che permette di ottenere sia energia elettrica che termica nello stesso impianto e contemporaneamente. Entrambe possono essere utilizzate in ambiente domestico o industriale.

Vantaggi e svantaggi dell’utilizzo del biogas

L’utilizzo del biogas ha una serie di vantaggi e svantaggi.

 

Tra i principali vantaggi:

  • Valorizza e sfrutta elementi di scarto e sottoprodotti per produrre energia, riducendo l’impatto ambientale
  • Concorre alla green economy per un modello di economia circolare
  • Riduce emissioni di CO₂ e metano, responsabili dell’effetto serra
  • Permette la diversificazione energetica, riducendo la dipendenza da fonti tradizionali

Tra gli svantaggi principali:

  • Richiede circa 300 ettari di terreno per alimentare una centrale di grandi dimensioni.
  • I cattivi odori rendono necessaria la distanza dai centri abitati.

I costi connessi agli impianti per la produzione di riscaldamento a biogas

I costi di un impianto a biogas sono piuttosto elevati. La tabella sottostante mostra i costi medi per un impianto di riscaldamento a biogas:

 

Potenza dell’impianto in kW Costo per 1 kW Costo complessivo dell’impianto
100 kW circa 8.500 €/kW circa 850.000 €
200 kW circa 7.000 €/kW circa 1,4 mln di €
300 kW circa 6.000 €/kW circa 1,8 mln di €
400 kW circa 5.500 €/kW circa 2.2 mln di €
500 kW circa 5.000 €/kW circa 2.5 mln di €
600 kW circa 4.500 €/kW circa 2.7 mln di €
700 kW 4.250 €/kW circa 2.97 mln di €
800 kW 4.100 €/kW circa 3.3 mln di €
900 kW 4.000 €/kw circa 3.6 mln di €

 

Un impianto da 1.000 kW può arrivare a costare fino a 4 milioni di euro. Riducendo le dimensioni si può contenere il costo, ma il fabbisogno energetico resta elevato. Un impianto di piccole dimensioni, circa 50 kW, comporta un investimento di circa 250.000 €.

 

Questi costi non includono la gestione e il trasporto della biomassa.

Impatto ambientale e costi indiretti degli impianti a biogas

Oltre ai costi diretti per l’installazione degli impianti a biogas, esistono spese indirette da considerare. Questi costi aggiuntivi riguardano sia le risorse necessarie per il mantenimento dell’impianto sia l’impatto ambientale generato dalla produzione e dal trasporto della biomassa. Alcuni aspetti rilevanti sono:

  • Spese di gestione: i costi per l’operatività quotidiana di un impianto possono variare da 10.000 a 20.000 € annui, includendo monitoraggio, pulizia e manutenzione.
  • Trasporto della biomassa: in particolare per le aziende agricole, il trasporto di biomasse a lunga distanza aumenta le emissioni di CO₂ e incide sui costi, con una spesa media di 5-10 €/tonnellata per trasporti inferiori ai 50 km.
  • Impatto ecologico dei sottoprodotti: sebbene il digestato sia utile come fertilizzante, la gestione impropria può causare inquinamento, specie per terreni vicini a falde acquifere. Un trattamento di digestato per garantire la sicurezza può richiedere un investimento aggiuntivo di 1.000-3.000 € annui.

 

Questi fattori influenzano sia l’efficacia economica che ambientale di un impianto a biogas, e dovrebbero essere valutati prima dell’installazione per assicurare un progetto sostenibile ed efficiente.

Il biogas in Italia e incentivi statali

L’Italia è terza al mondo per produzione di biogas dopo Germania e Cina. Circa l’80% degli impianti sono situati in pianura padana. Nel tempo, incidenti in alcuni impianti hanno causato inquinamento delle falde, morie di pesci e fuoriuscita di liquami, ma grazie agli impianti moderni questi casi sono sempre più rari.

 

La produzione di biogas è nata per valorizzare i rifiuti reflui, deiezioni animali e scarti industriali in un’ottica di economia circolare. Gli incentivi statali per la produzione di biogas hanno incrementato l’interesse verso questa soluzione.

 

Se sei un allevatore e stai pensando di sfruttare le biomasse di scarto per il riscaldamento a biogas, richiedi un preventivo e PG Casa sarà in grado di metterti in contatto con professionisti specializzati!

Domande frequenti:

  • Cosa sono i biogas?

    I biogas sono una miscela di vari gas, principalmente metano e anidride carbonica, generati dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno (anaerobiosi) di materiali organici come residui vegetali e animali. Questa fermentazione produce una fonte di energia rinnovabile impiegabile per la cogenerazione di energia elettrica e termica, con un impatto ambientale ridotto rispetto ai combustibili fossili.

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  • Quanto si guadagna con un impianto di biogas?

    Il guadagno di un impianto a biogas dipende da fattori quali la capacità dell’impianto, l’efficienza del cogeneratore e il tipo di biomassa utilizzata. Un impianto con capacità di 700 metri cubi di biogas all'ora può alimentare un cogeneratore con una potenza nominale di 1.416 kW elettrici e 849 kW termici. Questo tipo di impianto può generare un profitto significativo, sia attraverso la vendita di energia prodotta sia tramite gli incentivi statali per le fonti rinnovabili.

  • Quanti impianti di biogas ci sono in Italia?

    Attualmente, l'Italia conta circa 1.600 impianti di biogas, il che la rende il secondo produttore europeo e il terzo a livello mondiale. La maggior parte degli impianti si trova nelle regioni settentrionali, dove le strutture agricole e zootecniche offrono una fonte costante di biomassa da trattare.


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Domenico Ielo

Ingegnere Civile

Domenico Ielo si è laureato con lode in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Ha ottenuto il Dottorato in Ingegneria Geotecnica ed un Master di II livello In Ingegneria Ambientale Esperto in Difesa del Territorio. Ha maturato la propria esperienza professionale in importanti studi di ingegneria civile occupandosi della progettazione esecutiva di strutture e infrastrutture. Ha lavorato nella pubblica amministrazione nel settore ambientale ed in campo universitario quale assegnista di ricerca. Ha ricoperto incarichi di progettazione di opere pubbliche di Enti locali e di consulente tecnico d’ufficio in campo civile presso il Tribunale. Autore di quindici pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali nel settore Ambientale. Dal 1999 è iscritto all’Ordine degli Ingegneri di Reggio Calabria e presso l’albo dei consulenti tecnici di ufficio del Tribunale di Reggio Calabria.