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MANUTENZIONE IMPIANTI VIDEOSORVEGLIANZA

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GUIDA UTILE
A cura di:Pietro Marra

Manutenzione impianto videosorveglianza: interventi, tipologie di contratto e costi

Sia che si tratti di un impianto domestico o un articolato impianto aziendale, la manutenzione impianto videosorveglianza è fondamentale per garantirne il corretto funzionamento, soprattutto in caso di emergenza. In fase iniziale di scelta e installazione è importante che questo sia dotato di tutti i sistemi anti spaccatura, anti perforazione, anti manomissione o di gestione dei blocchi improvvisi del funzionamento. Questo, però, non mette al sicuro il proprietario dell’impianto da possibili malfunzionamenti col passare del tempo, per questo una periodica manutenzione (almeno ogni 6 mesi e massimo ogni 3 anni) è consigliabile e necessaria.

 

Ecco come effettuare la manutenzione del proprio impianto di videosorveglianza e quali costi sostenere.

Impianto di videosorveglianza: i componenti da non trascurare

Gli impianti di videosorveglianza hanno tutti delle parti in comune che necessitano controllo periodico per assicurarsi del loro corretto funzionamento:

 

  • un dispositivo che salva le riprese su cui è installato un software per la gestione dell’impianto;
  • un numero variabile di telecamere, secondo le proprie necessità;
  • i cavi necessari per collegare ogni telecamera al dispositivo centrale, dotato di software;
  • altri accessori utili, come alimentatori e connettori.

Come collegare un impianto di videosorveglianza in rete

Qualora non si voglia richiedere l’aiuto di un servizio apposito per l’ installazione dell’impianto di videosorveglianza, si può procedere autonomamente, acquistando tutti i componenti necessari alla realizzazione dell’impianto e collegandoli tra loro.

 

Come sappiamo, oggi ci sono due modi per poter collegare un impianto di sorveglianza alla rete: wireless o via cavo. Le due maggiori tecnologie via cavo che hanno migliore versatilità d’impiego sono la AHD, che si basa sul collegamento tramite un cavo coassiale, e la IP, che utilizza un cavo di rete. Si tratta di due metodologie differenti tra loro, ma che funzionano in modo simile. Nel primo caso, il registratore dovrà essere di tipo DVR o XVR, mentre nel caso in cui si utilizzi un cavo di rete, bisognerà fornirsi di un registratore NVR.

 

Negli ultimi anni si è introdotto un grande vantaggio per l’installazione di telecamere IP, per il quale, tramite il solo cavo di rete, è possibile collegare sia l’alimentazione che il segnale video. Si tratta di un sistema di connessione POE, un sistema cablato che va dalla telecamera alla rete. Tramite un solo cavo è possibile collegare sia l’alimentazione che la rete, arrivando al router. Un filo diretto collega il router alla telecamera, senza alcun bisogno d’inserire le credenziali di accesso.

 

Quando si parla di connessioni wireless, invece, non sono necessari cavi di collegamento, il tutto avviene tramite l’accoppiamento dei due dispositivi, operazione che può essere eseguita in WPS o manualmente.

Riavvio e aggiornamenti impianto di videosorveglianza

Una volta collegata la telecamera, è necessario sapere come configurare un impianto di videosorveglianza. Per poterlo fare bisogna accedere al relativo pannello su web, dalla pagina di configurazione del router tramite il suo indirizzo IP. A questo punto è necessario accedere tramite credenziali del router, che solitamente sono fornite precedentemente. Una volta effettuato l’accesso, all’interno dell’elenco dei dispositivi collegati al router, ci sarà certamente anche la telecamera appena collegata, col suo relativo indirizzo IP.

Manutenzione impianto videosorveglianza: interventi frequenti

Tra gli interventi più frequenti di manutenzione, un impianto di videosorveglianza necessita del:

 

  • Controllo dell’alimentatore: con il passare del tempo alcuni fusibili singoli posti nelle scatole di alimentazione delle telecamere potrebbero essersi bruciati. Questo accade soprattutto nel caso dei vecchi sistemi.
  • Pulizia del sistema: riguarda la pulizia da polvere depositata sull’obiettivo delle telecamere, nell’alloggiamento del DVR e della scatola di sicurezza, ma anche la pulizia della ventola che a causa della sporcizia potrebbe surriscaldarsi e smettere di funzionare a dovere.
  • Ispezione telecamere esterne: in particolare, controllare che queste non siano state in qualche modo danneggiate dalle intemperie atmosferiche o dall’accumulo di sporcizia e detriti.

Contratto di manutenzione impianto videosorveglianza: cosa prevede

Quando si sceglie di affidarsi a un servizio professionale, vengono eseguite diverse prove di criticità per testare il corretto funzionamento dell’impianto in diverse situazioni. Verrà quindi stilato un contratto di manutenzione impianto, che garantisce un numero d’interventi definiti all’interno del periodo di validità del contratto.

Costo manutenzione impianto videosorveglianza

Il costo di manutenzione per un impianto di videosorveglianza può variare a seconda del tipo di contratto sottoscritto. Generalmente, esistono tre tipi di contratti:

 

  • Contratto standard, con un numero definito di visite di verifica per un anno;
  • Contratto intermedio, che prevede le visite degli operatori oltre all’assistenza tecnica;
  • Contratto tutto compreso, che prevede verifiche manutentive regolari, assistenza tecnica e ricambio pezzi.

Tipologia contratto Costi
Contratto standard Da 110 a 160 €
Contratto intermedio Da 185 a 320 €
Contratto tutto compreso A partire da 370 €

Domande frequenti:

  • Come funziona un impianto di videosorveglianza?

    Dalla videocamera si genera un flusso di video digitali che viene poi inviato alle reti LAN o WAN e tramite la connessione protetta internet a cui accedere da diversi dispositivi come computer, tablet o smartphone. È così possibile, visualizzare in tempo reale ciò che avviene all'interno dell'ambiente in cui le telecamere sono state collocate.

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  • Come montare un impianto di videosorveglianza?

    Per poter collegare correttamente un impianto di videosorveglianza è sufficiente seguire questi semplici passaggi: individua i punti in cui piazzare le telecamere, sistemare tramite supporti le telecamere, lasciando 10 cm di distanza per far passare i cavi. Successivamente, con l'aiuto di una sonda, far passare i cavi di alimentazione e delle telecamere all'interno del tubo dell'impianto, unire i cavi tramite delle fascette e, infine, collegare i fili delle videocamere al videoregistratore e quelli dell'alimentazione alla corrente.


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Pietro Marra

Esperto in Sistemi di Videosorveglianza e Antintrusione

Tecnico informatico con oltre 20 anni di esperienza, specializzato in impianti informatici e sistemi di videosorveglianza e antintrusione. Ha dedicato la sua carriera a garantire la sicurezza e l'efficienza dei sistemi informatici per una vasta gamma di clienti.

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